A volte un immagine (seppur mal disegnata, distorta nelle forme e nelle proporzioni), vuole trasmettere un messaggio.
Per questo a volte, una battuta contenuta in una striscia, non è comprensibile a tutti.
Ognuno di noi ha una sensibilità impostata su diversi parametri: c’è chi intuisce e c’è chi sorride e passa via.
Naturalmente questo non succede solo nelle vignette o nelle strisce, ma avviene anche nei dipinti, nelle opere e nelle canzoni.
Delle canzoni di Jannacci, ad esempio, abbiamo spesso riso… fraintendendolo.
Nei suoi brani, i testi, seppur ironici e a volte scanzonati, trasmettevano messaggi chiari, diretti e a volte urgenti.
Pensate ad esempio a “quello che canta only you” o a “la fotografia” non fermatevi alla melodia e al suono della sua voce, ma approfondite il testo, fosse anche solo per… “accertarsi bene che quello che canta sia proprio “onliyuuuu”.
Un ritornello che però serviva ad alleggerire il dramma di Giovanni, il telegrafista che aveva visto svanire il suo sogno d’amore e che in un linguaggio sempre più moderno, breve, sintetico fatto di poche parole, perché le parole costano, metteva in mostra la sua urgenza.
“Aveva un cuore urgente…”
Dal mio quaderno ad "anelle", quello delle immagini "urgenti":
Giovanni Telegrafista di Enzo Jannacci
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